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Fotovoltaico trifase o monofase: ecco le differenze

Fotovoltaico trifase o monofase - foto dall'alto di impianti residenziali
Nozioni sul fotovoltaico
Aggiornato il 02. settembre 2022
6 min. Tempo di lettura
Jakob_Sossi
Jakob Sossi

Impianto fotovoltaico trifase o monofase: di quanta energia ho bisogno? La risposta a questa domanda determinerà quale tipo di impianto è meglio per te, per evitare spiacevoli situazioni di black-out.

Se fino a qualche mese fa installare un impianto fotovoltaico era un ottimo investimento, sia dal punto di vista ecologico, sia economico, con l’aumento dei prezzi dell’energia comincia ad essere sempre più una necessità. Nella nostra vita quotidiana l’energia elettrica è una componente fondamentale, anche se a volte non ci rendiamo conto di quanto influisca sul nostro modo di vivere. 

La cosa più curiosa è che la maggior parte di noi non conosce i vari tecnicismi riguardanti la distribuzione dell’energia elettrica, il suo trasporto e il tipo di alimentazione elettrica presente. Se farete un preventivo per l’installazione di un impianto fotovoltaico, una voce che vedrete sarà il tipo di collegamento elettrico che avete nella vostra abitazione, che può risultare:

  • Monofase
  • Trifase

Ma cosa significano queste due definizioni? In questo blog cercheremo di fornirvi qualche nozione base sulle reti elettriche domestiche in modo da facilitarvi la comprensione del tema anche per situazioni pratiche, come la scelta di un impianto fotovoltaico.

Differenze tra monofase e trifase

Da un punto di vista pratico la differenza tra monofase e trifase è il numero di cavi che dalla cabina elettrica primaria giunge all’utenza. In un impianto monofase sono presenti due cavi: un cavo di fase (da qui il termine monofase) e un cavo chiamato neutro. Per le utenze trifase invece avremo tre cavi di fase (da qui il termine trifase) e un cavo neutro.

Cosa si intende per cavo di fase e cavo neutro?

Il cavo di fase è il cavo che porta tensione, mentre il cavo di neutro è il cavo che chiude il circuito elettrico ma non ha tensione. La tensione tra il cavo di fase e il cavo di neutro è di 230 V. Per fare un esempio pratico, se tocchiamo con mano un cavo di fase prendiamo la scossa, se invece prendiamo in mano un cavo neutro non succede nulla. È inutile sottolineare di non provare a toccare i cavi elettrici a casa vostra.

Quando parliamo della corrente utilizzata in casa, parliamo sempre di corrente alternata. Ma cosa si intende per corrente alternata e continua? 

  • Nella corrente continua, quella erogata da una normale pila stilo la corrente fluisce solo in una direzione, ovvero dal polo positivo verso il polo negativo. 
  • Nella corrente alternata succede che i poli si invertono continuamente. La corrente alternata fluisce quindi per un breve tempo in una direzione e l’istante dopo nell’altra, alternandosi continuamente. Nella nostra rete a 50 Hz la corrente cambia verso 50 volte al secondo, una velocità veramente notevole.

Finora ti abbiamo fornito delle nozioni puramente tecniche: quando optiamo però per uno o per l'altro impianto?

Il monofase

Sistema trifase o monofase? Storicamente in Italia la tipologia di rete più diffusa è quella monofase. Solitamente un impianto monofase è concepito per le utenze di piccola taglia. Infatti, una casa è allacciata in media ad un impianto monofase con un contatore di energia elettrica limitato a 3 kW. Ciò comporta che non possiamo accendere tutti gli elettrodomestici contemporaneamente. 

A tutti noi sarà capitato che saltasse l’interruttore generale mentre il forno era acceso e qualcuno della famiglia usava il phon. 

Quanti kW si possono avere in monofase? Aumentando il costo fisso del contatore, il distributore di energia elettrica offre la possibilità di aumentare la limitazione della potenza a 4,5 kW oppure 6 kW. In questo caso avremmo meno problematiche qualora più elettrodomestici energivori venissero accesi contemporaneamente. E cosa succede se abbiamo bisogno di potenze maggiori rispetto ai 6 kW?

Il trifase

Quando conviene invece un impianto trifase? Nelle case di nuova costruzione o in quelle che subiscono profonde ristrutturazioni, la tendenza è di convertire tutte le utenze all’elettrico. Per il riscaldamento e il piano cottura, tradizionalmente alimentati a gas, si predilige l’istallazione di pompe di calore e piastre a induzione elettrica. 

Inoltre, la diffusione di auto elettriche aumenta di molto l’assorbimento elettrico di un’abitazione. Ciò comporta che un contatore monofase da 6 kW non potrà più soddisfare il picco di potenza richiesto. Quando succede questo (cioè che si raggiunga la massima potenza elettrica domestica), il distributore non prevede più di aumentare la potenza su un impianto monofase, ma occorre passare ad uno trifase. Questo perché la rete elettrica principale è sempre trifase e se ci sono assorbimenti importanti solo su una fase, la rete non risulterà più equilibrata, rischiando un black-out.

Quindi, per potenze elevate risulta necessario ricorrere ad un impianto trifase. Con questa soluzione, ogni fase può alimentare solo alcune utenze della casa e così facendo si distribuiscono meglio i carichi. Inoltre, alcune utenze, per esempio la pompa di calore, vengono alimentate direttamente in trifase (cioè tutti i 4 cavi alimentano la macchina). In generale tutte le strutture di medie dimensioni (officine, attività commerciali, etc…) necessitano di un allaccio in trifase a causa delle elevate potenze di assorbimento.

Conclusioni

Storicamente le utenze domestiche in Italia sono state e sono alimentate in modalità monofase perché i carichi domestici fino a qualche anno fa erano minimi. Con il tempo le utenze da alimentare elettricamente sono aumentate e per questo le abitazioni di nuova costruzione vengono allacciate direttamente alla rete trifase sempre più spesso. Quest'ultima garantisce assorbimenti di potenza più elevati. In questo modo viene facilitata la transizione elettrica in cui gli impianti fotovoltaici giocheranno un ruolo fondamentale.

In breve

  • Per le piccole utenze la rete monofase soddisfa la richiesta di energia elettrica;
  • Se sono presenti assorbimenti elevati il passaggio alla rete trifase diventa necessario;
  • La rete generale di distribuzione elettrica è sempre trifase.
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